Viviamo insieme il racconto della società ponentina
Importante e formativa trasferta per i giovanissimi dell’Imperia
Rugby. Si va per la seconda volta al magnifico “Trofeo Topolino”,
manifestazione di minirugby di livello ormai internazionale. Fari
puntati dunque sugli impianti della Benetton Treviso, franchigia del Pro
12 Celtic Cup, una delle due compagini italiane impegnate nella
probante Celtic Cup contro irlandesi, gallesi e scozzesi. Un’altra aria
rispetto alle relativamente modeste attività della Liguria occidentale e
possibilità di misurarsi al di fuori della famiglia e dalle abitudini
consuete. Per questo, trasferta preparata nei minimi particolari dallo
staff di Imperia Rugby con Giovanni Lisco a coordinare prenotazioni e
con il coinvolgimento tecnico dei due coach, Emanuele Mori, vero corifeo
dell’esperienza ultramontana e del sempre appassionato Enrico Abbo.
Partenza in data 11 maggio e vera esperienza conclusa il 12 maggio, di
fronte ad una folla strabocchevole, fra piccoli atleti, accompagnatori,
tecnici e pubblico. Gli under 12 si sono mossi in 14ementi e la under 10
è arrivata in Veneto con 10 giocatori. Il sabato si sono giocate le
gare eliminatorie, con gironi di cinque squadre. Un tour de force, dal
mattino alle 9 e fino alle 17. Imperia è andata benino, terzi, quindi
hanno completato il successivo girone delle terze. Curiosamente in quel
girone gli under 12 hanno incontrato le Province dell’Ovest, squadra che
ormai crea franchigia ligure con Imperia Rugby. Al termine del percorso
la under 12 aveva comunque un posizionamento a metà classifica su più
di ottanta squadre presenti. Non male per la seconda esperienza in
questo campo. Di fatto anche la under 10 ha compiuto un percorso
analogo, concludendo 47ma su ben 91 squadre. Imperia si piazza al centro
dell’attenzione nazionale. Mori si dimostra soddisfatto: “Tutto
stupendo, anche le finali, livello molto alto, dalla 10 alla 14.
Esperienza anche come allenatore meravigliosa; ho notato atteggiamenti
di gioco e strategia e impiago in campo dei ragazzi già impostata
all'alto livello; le società strutturate impiegano già i ragazzi con le
loro attitudini in campo. Chiaramente la mia mentalità, come quella di
Enrico Abbo è stata quella di far giocare tutti. Purtroppo le società
che ambivano a vincere il torneo non hanno fatto giocare alcuni bimbi.
Non mi sembra la mentalità giusta, noi seguiamo il concetto di
partecipazione”.
A questo punto altri tornei attendono i piccoli rugbisti, seguiti
anche da genitori appassionati, con l’ormai proverbiale fans club mamme…
E domenica 14 ancora riflettori puntati sulla under 14, dove la
“mitica” dell’Imperia Rugby è stata coinvolta in un trofeo delle regioni
di categoria: centro, levante e ponente della Liguria si sono
affrontate a viso aperto in un concentramento di fine stagione. Il fatto
positivo è che “c’è del buono ad Imperia e nel Ponente ligure”. C’è
dell’ovale, insomma, che spinge e fa gruppo, proponendosi all’attenzione
regionale. Un punto fermo nel panorama della nuova Imperia e del nuovo
sistema territoriale.
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