Le accademie del Rugby sono la soluzione migliore per i giovani talenti?
Negli ultimi mesi dal rugby sono giunte notizie che accompagnano sensazioni contrastanti sullo stato di salute del movimento italiano. Mentre la nazionale maggiore diligentemente aveva la meglio su Tonga, teneva testa sorprendentemente agli All Blacks e metteva in seria difficoltà i Wallabies, a livello di club solo la Benetton usciva con le ossa intere dagli incontri internazionali. Le Zebre, infatti, subivano una pesante lezione dalla capolista della Premiership inglese, per non parlare della Caporetto dei nostri club in Challenge Cup. L’impressione è quindi di un movimento che mentre, bene o male, resta aggrappato con le unghie al rugby di elite dovendo ricorrere praticamente a tutti i suoi uomini migliori, non ce la fa invece in alcun modo a tenere il passo quando a scendere in campo sono quelli che dovrebbero occupare giusto un gradino più sotto. Qual’è, allora, il futuro della palla ovale per i prossimi, diciamo, dieci anni? Come si sta seminando? Quali ...