«In carcere per onorare un impegno importante». L’ennesima lezione che viene dal rugby Sabato mattina a Sabbione erano in undici, quasi tutti i titolari della squadra del Terni Rugby che domenica giocherà per la finale del campionato
'Draghi' e detenuti insieme di Gian Luca Diamanti* Bisogna essere matti. Oppure rugbysti, o magari tutte e due le cose insieme. Per andare a giocare a rugby in carcere, il giorno prima della finale per la promozione in serie B. Su un campo di cemento, 20 metri per venti, con i muri alti che ti stringono il cuore e le torrette intorno, con i sorveglianti a fare da spettatori. Bisogna essere matti a rischiare di farsi male, magari scivolando su quel cemento maledetto e giocarsi la partita che vale una stagione. Oppure no. Bisogna essere uomini, prima ancora che sportivi. Sabato mattina al carcere di vocabolo Sabbione erano in undici, quasi tutti i titolari della squadra del Terni Rugby che domenica pomeriggio, alle 15,30 giocherà al comunale di Paganica, per la finale del campionato. Dopo un’ora e mezzo di rugby che doveva essere al tocco, ma che si è...