
47 anni, nel mondo del rugby
da quando ne aveva 12, 265 presenze in biancoceleste quando la serie A
era unica, ruolo estremo ala apertura, ha giocato con l’Under 17 la
finale scudetto con il Petrarca Padova. Allenatore dalla stagione
1999-2000, ha vinto nel 2005-2006 il titolo Under 15. Attualmente
Antonio Fragnito, oltre ad essere il coordinatore tecnico del Miwa
Energia Benevento, è anche selezionatore nazionale della Federazione
Italiana Rugby (carica che ricopre dal 2006). E domenica, da tecnico
della formazione Under 16, ha collezionato un altro successo: la bella
vittoria nel derby contro i cugini del IV° Circolo, che hanno lanciato
in classifica la formazione guidata dal presidente Palumbo. “Con questa
vittoria- ha detto- si rafforza ancora una volta un’idea che porto
avanti da una vita: quella che il lavoro alla fine paga sempre. Fino a 2
anni fa, ma anche nell’immediata vigilia di questa partita, il gap
tecnico e di potenziale tra noi e il IV° Circolo era piuttosto
evidente. Loro in questi anni hanno raggiunto risultati considerevoli,
hanno in organico ragazzi che sono all’ultimo anno e dunque più grossi e
più forti fisicamente oltre che naturalmente di età. Se questa partita
si fosse giocata 2 anni fa, avrebbero dato 40-50 punti al Benevento.
Invece siamo stati bravi a superare questo gap. Domenica mattina- ha
svelato – quando siamo arrivati al campo con un gruppo di 26 persone, di
cui 7 nello staff tecnico (3 tecnici, 3 dirigenti e 1 preparatore
fisico), ho pensato che in fondo l’avevamo già vinta la partita. Essere
lì in 26 era la nostra vittoria più bella. Poi in campo i ragazzi hanno
messo soprattutto i fatti, hanno applicato quello che gli insegniamo in
settimana, si sono divertiti e hanno fatto divertire con una meta
capolavoro e alla fine hanno strappato meritati applausi anche dagli
avversari”. Il settore giovanile del Rugby Benevento è quasi un’isola
felice nonostante le difficoltà: “Viviamo una forte crisi- ha detto
Antonio Fragnito- ma non di numeri quanto piuttosto di dirigenti che
possano propinare progetti a questi ragazzi. Ci sono altre realtà,
rugbystiche e non solo, che presto se ne approfitteranno. Un esempio su
tutti? La pallamano. Fino a 20 anni fa, non c’era nulla se non una
squadra che giocava in serie A. Oggi esiste una scuola di pallamano. E
se non facciamo qualcosa- ha lanciato il grido di allarme- rischiamo che
i ragazzi verranno strappati al rugby. Altro problema la divicione
delle risorse. Peccato avere 2 squadre Under 16 che sono al 2° e al 3°
posto mentre se ne poteva avere una. E non solo. Se non impariamo a
superare i personalismi, faremo poca strada. Ci vogliono organizzazione,
progetti e formazione di giovani. Oggi la scuola è in crisi e non forma
più i ragazzi. È da lì che bisogna ripartire”. Antonio Fragnito si
dice convinto che bisogna lavorare sui talenti: “Il vero talento è colui
che si fa strada naturalmente. E nel Rugby Benevento ce ne sono molti
che possono diventarlo. Sono finiti gli anni ’92 e ’93, gli anni, tanto
per intenderci, dei Canna, dei Calabrese e dei Marinaro che oggi stanno
arrivando al rugby che conta. Oggi abbiamo Manganiello e Davide Fragnito
che sono nell’Accademia di rugby. Ma dobbiamo crearne altri ancora.
Questa società, negli ultimi anni, ha fatto grandi cose. Tanto per
citarne una, il Centro di Formazione Federale, che spero possa essere
una ulteriore motivazione per lavorare meglio, per una migliore
condivisione, coordinazione e collaborazione tra le società. Sono stati
fatti grossi passi in avanti. Abbiamo la prima squadra che è in serie B,
una Under 20 che non esisteva e che ora è al 2° posto e sono sicuro che
vincerà il campionato per ritornare nell’elite che conta. Con l’Under
20 abbiamo vinto scudetti. C’è una Under 16 che attualmente sta
ottenendo i risultati migliori. E c’è il minirugby. Basta farsi un giro
al Pacevecchia per capire che è un vero e proprio vivaio frequentato da
tantissimi bambini. E tutto va migliorato e perfezionato. Ripeto, la
strada intrapresa è quella giusta. Ma c’è ancora da camminare”.
Commenti
Posta un commento