Alghero, vivere il rugby controcorrente

di Mario Carta
SASSARI. Costretta a risalire la corrente, da tre anni a questa parte. Partendo non dal fondo ma da ancora più giù. E da tre anni a questa parte già riemersa a respirare a pieni polmoni la fresca aria dell’alta classifica.
L’Amatori Novaco Alghero di rugby vive la sua ennesima, autoinflitta disavventura in una serie A ad handicap. Con i soliti 8 punti di penalizzazione imposti dalla Federugby sin dal prima del via per la mancata partecipazione ai tornei giovanili nazionali. Dopo cinque giornate i giallorossi sono ottavi con nove punti in classifica, senza la penalità tallonerebbero la capolista Colorno a due soli punti di distanza, 17 contro 19.
«E’ il terzo anno di fila che ci penalizzano – spiega Ignazio Marinaro, dirttore generale della Novaco Alghero –. Perché? Tre stagioni fa abbiamo vissuto una brusca scissione e abbiamo perso l’intero settore giovanile. Non è stato facile ricrearlo, i bambini preferiscono il calcio e il basket ma siamo riusciti a ricomporre le nostre squadre minori e con l’Alguerugby finalmente abbiamo ritrovato il dialogo, ma nel frattempo non abbiamo potuto disputare i campionati under 14, 16 e 20, quelli obbligatori per le società che disputano la serie A».
Nel calcio le classifiche sono un fiorire di segni meno, in A come in B, ma per altre poco nobili ragioni. Nel rugby c’è la costante-Alghero, con il suo -8. «Due stagioni fa – prosegue il dirigente della Novaco – abbiamo fatto ricorso perché l’Under 20 era un campionato che disputavamo con la Lombardia, e le formazioni lombarde non volevano venire a giocare in Sardegna. Ma come? Loro no e noi sì? Abbiamo vinto il ricorso e la penalità è stata dimezzata. Ma quest’anno no, e per la prossima stagione ci siamo comunque messi in regola».
Un passo importante, anche perché Alghero nonostante la penalità ha più volte sfiorato l’ingresso nei playoff. Il primo posto assicura la fase post season contro le migliori tre del girone Nord, il secondo piazzamento vale l’accesso nel girone Nord e quindi più possibilità di centrare i playoff la stagione successiva. «Sì, ma noi non pensiamo a questo –prosegue Marinaro –. Il nostro primo obiettivo è rispettare le regole e riuscire sempre scendere in campo, per divertirci. E se vinciamo è meglio». Però si vince, si vince: cinque giornate, quattro vittorie e una sconfitta. «Con una squadra che può crescere ancora – conclude Ignazio Marinaro –: composta da molti giovani, con diciotto algheresi nell’elenco e dieci titolari. E questo nonostante i problemi di budget, con la Regione che eroga i fondi in ritardo e l’Alitalia che ci fa impazzire: le trasferte durano tre giorni e noi viaggiamo in 28. Gli sponsor? La crisi c’è per tutti. La federazione, la seconda più ricca dopo quella del calcio, dovrebbe venire incontro a società come la nostra. La gente sarda è portata per il rugby, questo sport va aiutato». Per non dover ancora lottare controcorrente.

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