Da Caserta le pioniere del rugby: «Stile di vita, non solo sudore»

 di Marco Falco
CASERTA - Il Clan Santa Maria Capua Vetere da 4 anni ha allestito un team al femminile, il primo della storia in provincia. Lo scorso anno le Pioniere sono arrivate fino alle finali elite della Coppa Italia di Rugby 7 di Casale sul Sile, piazzandosi all’undicesimo posto. Gli allenamenti sono ripartiti il 27 agosto con la squadra affidata a Vincenzo Paolisso, avvicendatosi con Valentino Pirro che lo ha sostituito sulla panca seniores.

L’inizio della quarta stagione agonistica del Clan in rosa è il momento per conoscere meglio le protagoniste. Tutto cominciò a marzo 2009 col primo allenamento e c’erano già Valentina Noemi Cassino, Alessandra Di Napoli, Mariangela Mincione, Elisabetta Aprileo. Tante sono le storie da raccontare partendo da quella di Femke Tol. Nata in Olanda, ormai è campana doc, frequenta veterinaria e continua a praticare a buoni livelli equitazione. Fidanzata con Domenico Cappiello, pilone della seniores ed è chiamata ‘Cat’ da Caterpillar.

«Ho sempre pensato che sarebbe stato stimolante giocare a rugby, gioco fisico ma di intelligenza e di disciplina. I miei non sono contrari». Così come non lo sono i genitori di Valentina Noemi Cassino, nipote del presidente Giuseppe Casino, iscritta a Giurisprudenza, animalista e operatrice call center. «Sono contenti – afferma – dato che mio padre, i miei zii hanno praticato questo sport o sono tuttora impegnati col rugby».

Sul suo ragazzo dice: «Peccato, gioca nel Torre del Greco e ad ogni derby in casa sono sempre incidenti diplomatici». Il rugby aiuta i sentimenti e viceversa. «Avere un fidanzato allenatore e giocatore esperto aiuta senz’altro a migliorarsi», afferma la Aprileo, tornata in gialloblù dopo essere diventata campionessa regionale di pesistica. La Mincione, impegnata con Alessio Cocchiaro, ex Clan e da 2 stagioni in Top Ten a L’Aquila: «Praticavo pallavolo, ma ho scelto nonostante i piccoli infortuni di essere una rugbista, perché il rugby è per tutti. Per mia madre avrei dovuto scegliere la danza, ma sta accettando e ora mi lava anche il completino».

Alessandra Di Napoli, studentessa di Beni Culturali, dà i nick alle compagne ed è l’anima dello spogliatoio. «Il rugby mi ha fatto vivere le domeniche più emozionanti della mia vita, mi ha insegnato cosa significa essere parte di un gruppo che lavora per uno scopo. È un bene. Condividere con Valerio (Di Tella, della maschile) la stessa passione fortifica il rapporto». Carmen ‘Armando’ Evati, di Pignataro, è stata molto sfortunata lo scorso anno e per infortunio ha saltato le finali.

«Cercavano temerarie al Clan e dal primo allenamento, dopo tutti gli acciacchi, non mollo, mettendo anche in secondo piano il mio lavoro di parrucchiera. Il rugby non ha sesso e pure mia madre l’ha capito. Quando mi ha regalato gli scarpini mi sono commossa». Sara Barricelli, studentessa di economia e scout, invece, a una definizione per il rugby 7 femminile: «È vivere a 100 all’ora 14 minuti con la gioia negli occhi. Quella che vedono i miei genitori quando torno a casa dal campo».

Storia a sé la fanno le sorelle Motti, Maria Rosaria ed Adasia, cioè Ugo ed Adagio. «Si può solo immaginare cosa prova nostra madread ogni livido e soprattutto per le scarpette piene di fango da pulire. Nostro padre approva, invece. Nessuno – precisano - fa festa come il Clan». Poi c’è Giovanna Gravino, seconda liceo classico al Giannone, sorella di Stefano ex apertura del Clan. «Sono famosi gli sfottò con Stefano. Ci prendiamo in giro, ma mi dà dei consigli ed è anche grazie a lui che faccio questo sport. I miei hanno capito che per me è importante». Promessa del Clan e della rappresentativa campana U18 è Maria Paola Rauso, a lei si deve un bel po’ di reclutamento tra le Pioniere.

«Dopo nuoto e danza volevo uno sport di squadra ed ho provato – ci svela. Il rugby è un vero e proprio stile di vita che entra a far parte del tuo quotidiano». Quest’anno avrà la maturità classica, ma alle eventuali finali nazionali non rinuncerà. Miriana ‘Selenella’ Antelmo fa parte della linea verde e per lei «è stata indescrivibile la prima meta quando tutti, mister compreso, sono venuti ad abbracciarmi. Ormai pianifico la vita in funzione di allenamenti e partite».

New entry è Michelle Ienco che da un po’ di anni seguiva il Clan dagli spalti poi «ho deciso di giocare, dato che conoscevo già tante persone in squadra». Laureanda in scienze del turismo aggiunge: «Mi piace calcare il campo e non credevo - di reggere un allenamento così duro».

Nella rosa 2012-2013 sono presenti anche Cristina Fiorillo, Martina Iannotta, Marialuisa Giuliano, Jessica Borrozzino e le «nuove» Giuseppina Stellato, Alessandra Di Fuccia e Chiara Marraffa.

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