Bene il Padua Ragusa
Una vittoria e una sconfitta, ieri, per i ragusani nel triangolare di Catania
Ragusa,
23 settembre 2012 – Le amichevoli, specie quelle del precampionato,
hanno il valore che hanno, e le vittorie o le sconfitte lasciano il
tempo che trovano. Ma trovarsi a giocare con due squadre di categoria
superiore e riuscire a batterne una, permettetecelo, è un risultato di
cui andare orgogliosi e che fa ben sperare per la stagione che sta per
iniziare.
Ieri
pomeriggio, al Goretti di Catania, si sono affrontati, in un
triangolare con partite da un solo tempo di 40 minuti, i locali Amatori,
che militano in serie A, l’Heliantide Reggio Calabria della stella,
peraltro ieri parecchio appannata, Scott Palmer, che affronterà il
prossimo campionato di B con ambizioni di promozioni, e il Padua Rugby
Ragusa, che aveva invece il ruolo del classico vaso di coccio in mezzo a
due vasi di ferro. Come vedremo più avanti, così non è stato.
La
prima partita, sotto un sole cocente, ha visto di fronte le due squadre
più titolate e, dopo 40 di sudore, a risultare vincitori sono stati i
catanesi. 14 a 0 il risultato finale, con un Amatori nettamente padrone
del campo e un Reggio probabilmente ancora in ritardo di preparazione
che ha arrancato per tutto l’incontro.
Poi
è stato il Padua ad affrontare i reggini. I ragusani sono entrati in
campo con il timore di chi si appresta a giocare con una squadra più
forte, ma questo timore è durato sì e no un paio di minuti, fino a
quando, cioè, i biancazzurri non si sono resi conto che la squadra di
capitan Sorbara non era quel rullo compressore che ci si aspettava. E da
quel momento è iniziata la vera partita, con un Padua spumeggiante, già
in palla dal punto di vista atletico, almeno in rapporto alla
preparazione fin qui svolta, e con il coraggio di chi gioca conscio
della propria forza.
A
passare in vantaggio, al 6°, sono stati proprio i ragusani, con una
bella meta del solito Valenti. I giocatori dell’Heliantide non riescono
ad entrare in partita e sono i ragazzi di mister Vinti a dettare legge.
Diverse le occasioni di meta mancate per un soffio dagli iblei.
Poi,
poco dopo la metà del tempo, forse per un difetto di presunzione
(stiamo vincendo giocando bene, ergo siamo più forti), forse perché le
gambe, giustamente, non reggono ancora per un tempo intero, gli iblei
mollano un po’ e a venir fuori sono i reggini che, con una bella meta,
riescono, al 30° ad impattare.
Ma
i paduini non ci stanno e, raccogliendo le ultime forze residue,
rimettono sotto gli avversari, riuscendo infine, al 36°, con Enoc
Valenti, ancora lui, a violare per la seconda volta la meta avversaria.
La partita finisce qui, e il risultato, 14 a 7, è lo specchio esatto di quanto visto in campo.
Il
tempo di bere un sorso d’acqua, sciogliere un attimo i muscoli, e i
ragusani si ripresentano in campo per affrontare l’Amatori Catania. E
qui la differenza di categoria si è fatta sentire tutta. Diciamo che non
c’è stata partita. Quasi ogni azione catanesi è stata coronata da una
meta, con i ragusani che si sono opposti con tutte le loro forze
residue. Ma, come detto prima, il divario tecnico era enorme e,
diciamolo pure, la stanchezza nelle gambe degli iblei ha fatto anche la
sua parte. Per quello che può valere, l’incontro si è chiuso sul 38 a 0,
con ben 6 mete segnate dagli etnei.
A
fine gara registriamo la contenuta soddisfazione di coach Massimo
Vinti: «Come prima uscita, dico è stata più che positiva. Con il Reggio,
che oltre a disputare un campionato di categoria superiore al nostro ha
uomini che sono fisicamente il doppio dei nostri, abbiamo giocato molto
bene, dimostrando di essere una squadra e dando, nel nostro piccolo,
anche spettacolo. Con l’Amatori, invece, abbiamo sofferto moltissimo
perché loro sono molto organizzati e giocano un rugby molto veloce.
Nell’insieme, comunque, sono soddisfatto per quanto ho visto oggi. È
chiaro, dobbiamo crescere, ma sono sicuro che se continuiamo su questa
strada il nostro futuro sarà più che roseo».
Anche quest’anno lo staff di Ragusarugby.it
assegnerà, alla fine di ogni partita, il titolo di Man of the Match.
Ieri
le bottiglie del “Rosso Padua” sono andate a Christian Iacono e a
Gabriele Calamaro perché si sono dimostrati due muri invalicabili.
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