Arezzo Rugby e Vasari trovano un primo accordo in Comune




L’Arezzo ha accettato di posticipare al 14 settembre la presa in carico della struttura di via dell’Acropoli
Nel frattempo, le societĆ  si incontreranno nuovamente per trovare una soluzione all’utilizzo dei campi

AREZZO – Il Comune di Arezzo ha ospitato un incontro per il futuro del rugby aretino. L’Arezzo Rugby, societĆ  che ha ottenuto in gestione la struttura cittadina di via dell’Acropoli, e il Vasari Rugby hanno partecipato ad una riunione congiunta con l’assessore allo sport Lucia Tanti volta ad avviare un accordo di collaborazione tra le due realtĆ  sportive cittadine. Questo appuntamento si ĆØ tenuto proprio alla vigilia di martedƬ 1 settembre, termine ultimo imposto dal Comune al Vasari per lasciare l’impianto ai nuovi assegnatari. Dopo un ampio dibattito ben mediato dall’assessore, il primo punto d’incontro ĆØ stato trovato sulla nuova data per l’attuazione del provvedimento: l’Arezzo Rugby ha infatti accettato di posticipare a lunedƬ 14 settembre la presa in carico della struttura, concedendo cosƬ all’altra societĆ  il tempo utile per trovare un accordo relativo alla sua permanenza o, in caso di mancata collaborazione, al suo trasferimento in altra sede. «Ci sembrava giusto e doveroso accogliere questa richiesta - spiega Francesco Cherubini, presidente dell’Arezzo Rugby. - Tra due settimane i nostri ragazzi potranno iniziare ad allenarsi sui campi di via dell’Acropoli, ma fino a quel momento le nostre squadre dall’Under8 all’Under16 riprenderanno la preparazione all’impianto di Agazzi. Nel frattempo, comunque, avremo tutto il tempo necessario per strutturare i termini dell’utilizzo dell’impianto anche da parte delle altre societĆ  cittadine». La volontĆ  espressa dal nuovo gestore ĆØ infatti di garantire continuitĆ  e futuro anche all’attivitĆ  agonistica del Vasari, in primis alla prima squadra che ormai da dodici stagioni milita in serie B. In questi giorni, dunque, ĆØ previsto un nuovo incontro tra le due societĆ  per trovare un accordo per conciliare le esigenze sportive di entrambe e l’utilizzo dell’impianto, dai campi alla club house. «Ci siamo impegnati di fronte all’assessore allo sport - aggiunge Cherubini, - per trovare una soluzione globale che possa assicurare il bene del rugby cittadino».

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