Cala il sipario sulla favola dei ‘disabili del rugby’
Chiude i battenti un esperimento unico al mondo. Il responsabile: "Questione di serietà"
Articolo di PM
LOPAGNO/ SORENGO – È finita la favola dei
ragazzi di Lopagno e di Sorengo. Niente più allenamenti e partitelle di
rugby per i disabili dell’istituto Don Orione e dell’istituto Otaf.
L’esperimento, unico al mondo, promosso e portato avanti per anni da
Luca Tramontin, ex rugbista professionista, è giunto al capolinea.
Proprio per gli impegni di Tramontin e dei suoi collaboratori. “Quando
noi non c’eravamo – spiega –, tutto restava sospeso. Purtroppo non tutti
sono interessati a vestire, preparare, spostare gli atleti. Noi siamo
in pochi, non retribuiti e, cosa importante, siamo terribilmente
professionali”.
L’esperimento ticinese aveva fatto discutere anche al di fuori dei
confini nazionali. “Diverse persone all’estero hanno preso spunto dalla
nostra esperienza, ci hanno consultati e hanno iniziato a capire che gli
sport di collisione totale sono molto adatti anche agli atleti con
disabilità gravi. Dalle colline di Lugano è partito l'innesco per quello
che speriamo possa essere un nuovo movimento”.Intanto, però, l’attività in Ticino resterà ferma. “Nonostante abbiamo incontrato persone entusiaste e disponibili, non siamo riusciti a dare una struttura al movimento, al punto che per serietà e correttezza, abbiamo dovuto sospendere l'attività. È stato un dispiacere. Anche se ci si trova una sola volta alla settimana bisogna garantire continuità e organizzazione”.
Per Tramontin, tuttavia, non si tratta di un addio definitivo. Forse di un arrivederci. “Se avremo assistenza e aiuto organizzativo potremo portare davvero nel mondo questo modo di vivere l'handicap e lo sport. Noi ci abbiamo messo studi, errori, protocolli e tanta passione, speriamo in futuro di trovare il resto”.
tio.ch/News
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