Doccia fredda per i granchi senza ali
Dopo le prime 2 partite Falconara
sembrava in crescita,
lenta sì, ma in crescita: vittorie strette e problematiche ma
comunque accompagnate da un atteggiamento
di ripresa e di
consolidamento di quanto inizialmente espresso. Come un lento
risveglio dal letargo, come granchi che provano a mettere le ali e
procedere più speditamente.
Purtroppo
la durezza del malandato campo di San
Benedetto del Tronto ci ha riportato indietro,
come a ripiombare nel sonno del letargo; forse intorpiditi dal tepore
della giornata che sembrava meglio che Primavera, forse intimoriti
dal pensiero della solidità dell'avversario, i granchi sono scesi
in campo senza mordente,
trasformandosi, come purtroppo altre volte già successo, in
avversari di sé stessi.
Avviso di redazione: per questa settimana il tradizionale spazio
degli spot pubblicitari viene momentaneamente sospeso e sostituito
dall'inserimento di alcune “licenze poetiche”: ci scusiamo con i
gentili lettori.
Licenza poetica numero 1:
Parliamo
dopo della partita e parliamo del dopo partita (chi non ha capito
subito di cosa parliamo adesso e di cosa parliamo dopo può inviare
il proprio curriculum per aspirare al posto di pilone di riserva,
così magari la prossima partita non ce li abbiamo contati e stiamo
più tranquilli): mi è sembrato molto
bello fare il terzo tempo al circolo dei pescatori,
luogo semplice e suggestivo, denso di fascino e memorie... tra le
tante mappe marinare e foto storiche sulle pareti spiccava una
vecchia immagine di una donna che attende sul molo l'arrivo delle
barche e a guardarla ti veniva addosso quella sensazione di euforia e
scampato pericolo che si ha quando “la nave sta arrivando”, come
“When the ship comes in” di Bob Dylan nella traduzione di Vinicio
Capossela:
E il tempo si solleva quando il vento resta fermo
e la brezza cessa di spirare
come la quiete prima che l’uragano stia iniziando
E’ l’ora in cui la nave sta arrivando.
E il mare si dividerà per farla passare
e scuoterà la sabbia grano a grano
e l’onda avrà il suo suono
il vento avrà il suo peso mentre l’alba sta per arrivare.
Ah, i pesci rideranno nuotando fuori dalla scia,
sorrideranno sul ponte i gabbiani
e le rocce sulla sabbia si leveranno con orgoglio
nell’ora in cui la nave sta arrivando.
E le parole usate prima per confondere la lotta
Non saranno più comprese mentre escono di bocca,
E le catene in mare spezzate dalla notte
giaceranno sul fondo dell’oceano.
E un canto si solleverà, mentre cadrà la vela
e il legno addenterà la riva,
e il sole avrà rispetto per ogni faccia in cui si specchia.
E’ l’ora in cui la nave sta arrivando.
e la brezza cessa di spirare
come la quiete prima che l’uragano stia iniziando
E’ l’ora in cui la nave sta arrivando.
E il mare si dividerà per farla passare
e scuoterà la sabbia grano a grano
e l’onda avrà il suo suono
il vento avrà il suo peso mentre l’alba sta per arrivare.
Ah, i pesci rideranno nuotando fuori dalla scia,
sorrideranno sul ponte i gabbiani
e le rocce sulla sabbia si leveranno con orgoglio
nell’ora in cui la nave sta arrivando.
E le parole usate prima per confondere la lotta
Non saranno più comprese mentre escono di bocca,
E le catene in mare spezzate dalla notte
giaceranno sul fondo dell’oceano.
E un canto si solleverà, mentre cadrà la vela
e il legno addenterà la riva,
e il sole avrà rispetto per ogni faccia in cui si specchia.
E’ l’ora in cui la nave sta arrivando.
Tornando
a noi, la partita è
stata affrontata solo nel secondo tempo,
quando i granchi si sono accorti che stavano sotto
di 24 a 6; fino a quel
momento s'erano visti solo i padroni di casa, magari anche loro senza
troppo gioco vero ma comunque con abilità a sfruttare prontamente i
nostri errori e trasformarli subito in mete; prima la mischia e poi
tutto il resto della squadra hanno cominciato a cercare
di riprendersi la partita,
e finalmente si sono visti placcaggi
determinati ed
efficaci (premio “Butto giù tutto indiscriminatamente” al signor
Cerioni Cristiano), incursioni
pesanti in mezzo alla
difesa avversaria (premio “Me fermo solo quando sbatto contro il
muro e poi dipende dal muro” al signor Diego Lanari) e calci
strategici ottimamente piazzati
(premio speciale al piede del signor Saccomà).
A
pochi minuti dalla fine il crescendo
falconarese era
riuscito a rimontare fino a 24-19
e sembrava possibile il
colpaccio... ma è
arrivata la prima doccia
fredda (la seconda
sarà nei lussuosi spogliatoi del grand hotel “Ballarin”):
l'ultimo di una serie di nostri errori individuali liberava la fascia
destra al 14 avversario che infilava la meta che ci riportava sotto
di 10 punti, fine della possibilità di ribaltare il risultato, 3
fischi dell'arbitro, tutti
a casa senza neanche il punto di bonus...
in mancanza di ali ci toccherà affilare meglio le chele!
Licenza poetica numero 2:
“Lavorare
lavorare lavorare preferisco il rumore del mare”
(monumento sul lungomare di San Benedetto vicino al campo da rugby)
_____
Risultato (punti):
Unione Rugby San Bendetto
29 (5) – Falconara Rugby 19 (0)
Biba
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