Terni, il rugby che vince e il campo che non c’è: prove di disgelo tra Terni Rugby e Comune L’assessore allo sport, Renato Bartolini: «Incomprensioni superabili». Il presidente, Alessandro Betti: «C’è voglia di collaborare»

Terni, il rugby che vince e il campo che non c’è: prove di disgelo tra Terni Rugby e Comune
Francesco Giorgini (Foto D. Cruccolini)
di Marco Torricelli
Renato Bartolini, l’assessore allo sport del Comune di Terni, lo sa, quando lo chiamo, cosa gli voglio chiedere. E, se non mi risponde, non è per evitare le domande. Infatti mi richiama lui. Buon segno.
L’assessore «Parliamo di rugby?», chiede. Sì, ma forse sarà il caso che, prima, parli con presidente del Terni Rugby, che vorrà discutere del futuro, della necessità, per una squadra che è appena salita in serie B e che rappresenta un movimento in crescita esponenziale, di poter contare su un impianto sportivo adeguato: «Ed io, come l’amministrazione della quale faccio parte – replica pronto Renato Bartolini – siamo pronti a riprendere il discorso dal punto in cui si è interrotto, diversi mesi fa, per motivi che, glielo dico con grande sincerità, mi sfuggono. E mi permetto di ricordare che, allora, parliamo del 2011, intorno al rugby ternano non c’era l’entusiasmo di oggi. Ma noi ci credevamo già».
Il campo Tanto che, ricorda, «si era stabilito un percorso che avrebbe dovuto portare alla realizzazione del nuovo impianto sportivo dedicato proprio al rugby, tanto che l’amministrazione comunale aveva messo a disposizione 250 mila euro, oltre all’area, per il cofinanziamento dell’opera, che doveva essere realizzata in compartecipazione con i privati, in via papa Benedetto III°». Poi, però, non se ne è fatto nulla: «Ma mi dispiace che si dica, non da parte del Terni Rugby per la verità, che non c’è stata da parte nostra la necessaria sensibilità».
Mano tesa Diciamo che si è trattato di un’incomprensione? «Se si tratta di questo – replica Bartolini – ritengo che, con la volontà di entrambe le parti, possa essere superata». A quali condizioni, assessore? «Non parlerei di condizioni, ma di progetti, necessità e possibilità da mettere a confronto. C’è qualcuno che crede davvero che qualcuno di noi, in giunta, non voglia mettere una squadra che ha ottenuto un risultato così prestigioso, nelle migliori condizioni possibili per disputare al meglio il prossimo campionato?». E quindi? «Siamo pronti ad ascoltare il Terni Rugby e a cercare, insieme, la soluzione migliore». Sì, va bene.
Il presidente Alessandro Betti, il presidente dell’Umbria Energy Terni Rugby, fa l’elenco: «Mi ha chiamato il sindaco, per complimentarsi con me e l’ho ringraziato, ma gli ho detto che sono i ragazzi che meritano un abbraccio ‘simbolico’ da parte della città; poi mi ha chiamato l’assessore provinciale Filippo Beco; mentre all’assessore Bartolini, che mi aveva cercato ieri, ho telefonato io». Avete fatto pace? «Ma dai, con Renato, cioè, con l’assessore Bartolini, ci si conosce da una vita e ci vogliamo anche bene. C’è stato qualche problema, tra la società e l’amministrazione, è vero, ma credo che ci sia la voglia comune di far sì che questa promozione diventi l’occasione per realizzare qualcosa di buono per questo sport».
L’incontro Insomma, un campo decente per fare la serie B si rimedia? «Credo che si debba – dice Betti – e pure in fretta, perché l’iscrizione al campionato va fatta entro il 30 giugno e in quella si deve anche indicare il campo su cui si intende giocare». Un campo che deve avere caratteristiche precise: «Sì – conferma il presidente – e quello di san Carlo, al quale resteremo affettivamente legati per sempre, visto che è lì che abbiamo conquistato la B, non è oggettivamente adeguato». Anche perché «i tanti bambini che, ormai, fanno parte del nostro vivaio, non possono proprio giocare lì». E quindi? «Mercoledì o giovedì, in base ai suoi impegni istituzionali, l’assessore Bartolini mi ha invitato per un primo incontro informativo. Io qualche idea ce l’ho, ma mi permetterai, proprio in virtù di questo rinnovato clima di collaborazione, di parlarne prima con lui».
Le ipotesi Sulle possibili soluzioni, però, qualche ipotesi si può fare: sono legate al campo di borgo Rivo, quello di cui Umbria24 si è occupato a gennaio e che ha bisogno di cure; a quello di Marmore o, in alternativa, a quello del sant’Anna di Narni Scalo. In alternativa ci sono posibili collaborazioni con la Terni Est o lo Sporting, ma i regolamenti di pubblica sicurezza non aiutano. Certo, in ultima analisi, ci sarebbe sempre l’ipotesi Liberati.

umbria24.it

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