Gli scatti di Piero: in mostra il rugby catturato da Rinaldi Placcaggi, mischie, mete spettacolari: l’universo della palla ovale catturato dall’obbiettivo di un fotografo padovano ispirato da questo sport

di Madina Fabretto
PADOVA. Placcaggi, mischie, mete spettacolari. C’è questo e altro nella piccola mostra fotografica di Piero Rinaldi allestita nell’Enoteca da Severino, in via del Santo 44. Dodici pannelli, dedicati a uno sport che a Padova vanta tradizione illustre di squadre e di campioni. Non a caso, alcune di queste immagini sono già state esposte alla mostra sul rugby allestita due anni fa al Centro Altinate, ma hanno trovato ora la loro collocazione ideale.
L’Enoteca Severino (la più antica in città) è, tra le altre cose, un covo di rugbisti. Forse perché l’oste, Oddone Scanferla, Lupo per gli amici, è stato un giocatore del Cus, del Petrarca e del San Donà. Così da sempre le pareti del locale ospitano locandine, poster, sciarpe, cap e maglie da rugby con le firme dei giocatori. Da tempo, sopra il bancone campeggia un quadrittico, sempre opera di Rinaldi relative a quattro match storici: Italia-All Blacks dell’87 esordio del primo mondiale, Australia-Nuova Zelanda semifinale iridata del ’91, XV del Presidente-All Blacks che nel ’77 riempì l’Appiani come pure, mesi prima, un Petrarca-Rovigo che valse lo spareggio per lo scudetto. Naturale che Lupo chiedesse a Rinaldi (da decenni nel fotogiornalismo e prima ancora nel cinema) di poter esporre alcune delle sue opere migliori dedicate al rugby.
Rinaldi non si concede facilmente, non per falsa modestia - leziosismo dal quale è immune - ma per un’aristocratica indifferenza nei confronti della ribalta, che ha pagato sempre di tasca propria. Ma questa era un’occasione particolare, perché il posto è particolare. Una delle enoteche dove si incontrano persone di ogni generazione e ceto sociale.
Non essendo sede abituale di mostre, si era pensato di realizzare delle apposite corsie, pannelli, ganci, e dopo molte ipotesi è prevalsa questa soluzione: le immagini si affacciano tra le bottiglie sulle mensole o sul cassettone della serranda, come fossero sempre state lì. Guido Rossi che va in sostegno a Raffaele Dolfato, il flanker Nairn Mc Ewan quando allenava Rovigo, con il copricapo e abito da highlander. C’è Vittorio Munari con la maglia del Casale, c’è Marzio Innocenti che esulta dopo una meta, mentre Fulvio Lorigiola va ad abbracciarlo. E ci sono i figiani sulla neve allo stadio di Monza nel 2005. C’è il rugby raccontato da un autore che esprime, attraverso l’obiettivo, la sua passione per questo sport straordinario, con quel suo sguardo acuto che unisce il senso della notizia e l’equilibrio estetico, il reporter e l’artista. Lo si vede anche in queste 12 immagini, che parlano di rugby, ma soprattutto di passione, di fatica e di fantasia. In due parole, della vita.

Madina Fabretto
mattinopadova.gelocal.it

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