La "Champions" a Marassi.

Il Tolone, squadra di stelle internazionali, vuole disputare a Genova un incontro di Hieneken Cup

di MASSIMO CALANDRI Perché il primo incontro di rugby, al Luigi Ferraris, è stato giocato quasi ottanta anni fa. Era il 24 marzo del 1935, Italia contro Catalogna, finì 5 a 3 per gli azzurri: una meta di Visentin (allora valeva tre punti) trasformata da Aloisio. Perché con la palla ovale su quel prato ci si giocava anche nel dopoguerra, le truppe di occupazione avevano piantato dei lunghissimi pali giallo-neri.

Poi fu il turno del Portogallo, la Russia del principe Mironov, le Zebre di Bollesan. E nel Duemila addirittura gli All Blacks, i canguri australiani, gli Springbocks, la Francia, i Pumas dell'Argentina: il meglio di questo straordinario ed empatico sport. "Perché lo stadio di Marassi sembra costruito per il rugby", commentò entusiasta Tana Umaga, un gigante maori che se apriva bocca era solo per dire la verità.

La palla bislunga potrebbe tornarci presto: parola di Mourad Boudjellal, pirotecnico presidente del Tolone, il Psg del rugby, squadra di stelle internazionali che sta conquistando l'Europa. Il prossimo anno il club francese vorrebbe disputare a Genova un incontro di Heineken Cup, la Champions ovale.

"Abbiamo intenzione di allargare i nostri orizzonti, e coinvolgere il pubblico italiano", ha detto Boudjellal, che due anni fa ha organizzato un evento simile in Spagna, a Barcellona, riempiendo l'Olimpico con cinquantacinquemila spettatori. Marassi è lo stadio più vicino, e poi c'è tutta una storia che comincia quasi ottanta anni fa. La notizia, raccontata ieri sulle pagine nazionali di Repubblica, ha immediatamente infiammato gli appasionati liguri e italiani.

Dal consorzio che gestisce il Luigi Ferraris sono subito arrivate risposte positive: di recente erano stati avviati contatti con la Fir per ospitare uno dei tradizionali test-match autunnali dell'Italrugby, quella di avere nel capoluogo ligure la squadra di Wilkinson, Giteau, Fernandz-Lobbe, Botha, Bastareaud e tanti altri campioni (l'ultimo in ordine di tempo, il pilone azzurro Martin Castrogiovanni) è un'occasione imperdibile.

Tolone significa almeno ventimila tifosi transalpini al seguito  -  coloratissimi e ispirati, protagonisti di un suggestivo coro di guerra prima di ogni gara, il pilou-pilou -, il resto dei biglietti finirebbe esaurito presto perché questa città ha sempre risposto in maniera eccezionale agli appuntamenti ovali. E poi c'è Marco Doria, sindaco 'stregatò fin da giovanissimo dal rugby: quando gioca in casa il Cus Genova, attualmente ai vertici del campionato di serie B e in lotta per la promozione, lo potete regolarmente vedere sugli spalti del Carlini ad infiammarsi per le prove dei ragazzi di Rocco Tedone.

A proposito: proprio il rinnovato stadio Carlini dal prato artificiale potrebbe ospitare il prossimo anno un incontro delle Zebre (franchigia della federazione) in lega celtica. C'è bisogno di mette a norma le gradinate. Una questione che sarà presto risolta, se è vero che in questi giorni è partita una lettera del Rettore dell'Università indirizzata alla Sportingenova, la società che in regime di liquidazione gestisce gli impianti sportivi genovesi. Tra maggio e giugno dovrebbe scattare l'affidamento diretto della struttura al Cus Genova.

genova.repubblica.it

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