RUGBY, PULSONI: ''UN CANDIDATO DELL'AQUILA VENIVA SEMPRE ELETTO AL COMITATO''





L’AQUILA - Continuano le polemiche sulla elezione di Angelo Trombetta a presidente del Comitato regionale della Federugby.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Aquila Rugby Romano Marinelli ha provato a difendere i suoi collaboratori che prima avevano confermato il voto al candidato presidente Pietro Pulsoni, ma durante il voto hanno cambiato idea.
Pulsoni quindi ha voluto commentarare la dichiarazione di Marinelli che il cambio in corsa è stata una sua decisione.
"Mi assumo io la responsabilità - ha detto Marinelli ai giornalisti -. Le cose sono state preparate male, stante la conta dei voti non c'era la possibilità di vincere e io volevo comunque un rappresentante della mia società nel Comitato. Visto che il candidato aquilano era perdente non c'era altra scelta. Mi avrebbe fatto più piacere avere un aquilano alla presidenza, ma devo gestire una società e devo guardare agli interessi della stessa".
Pulsoni invece afferma che la realtà non è questa e che ”il candidato dell’Aquila Rugby sarebbe stato eletto a prescindere dalla posizione tenuta dalla società neroverde in relazione alle votazioni per l'elezione del presidente”.
Altro dato importante per Pulsoni che ”se non fosse stato per il sottoscritto, che controllando la documentazione necessaria alla proposizione delle candidature e riscontrando la mancanza di alcuni documenti necessari, ha consentito ai candidati dell'Aquila Rugby di integrarla in tempo utile costoro, Marco Molina e Massimiliano Placidi, neanche sarebbero risultati effettivamente candidati.
IL COMUNICATO DI PIETRO PULSONI.
Tale replica risulta doverosa da parte mia, ad onor del vero e per rispetto a quanti hanno lavorato sul progetto che Marinelli ha definito ”preparato male” e hanno "messo la propria faccia" su un'iniziativa che nonostante non abbia avuto successo resta importante e significativa.
Premetto di non conoscere personalmente Romano Marinelli, in particolare oltre alla sua notorietà quale serio imprenditore cittadino, ignoro completamente il suo impegno concreto in relazione al rugby.
Sono sorpreso da quanto dichiarato dal Marinelli, in primis per lo scarso tempismo delle sue dichiarazioni (rilasciate a quasi un mese dall'assemblea elettiva), in secondo luogo perché la società che rappresenta pur avendo partecipato in modo assiduo alle riunioni che hanno condotto all'individuazione della mia candidatura e all'elaborazione del programma, è stata quella che ha offerto meno spunti, restando quasi sempre ai margini della dialettica e individuando i propri candidati, Marco Molina e Massimiliano Placidi, soltanto l'ultimo giorno disponibile per presentare le candidature - a meno di due ore dalla scadenza del termine -, in ultima analisi è stata l'unica ad aver ”preparato male” il proprio percorso elettorale.
Ricordo inoltre al presidente Marinelli che le riunioni che hanno portato all'individuazione di candidati e programma si sono svolte presso la sede della sua società, all'interno dello stadio ”Tommaso Fattori”, e che mentre tutti i presenti erano mossi dal principio del rinnovamento, con l'obiettivo di individuare candidati giovani e capaci, la sola preoccupazione dei rappresentanti della sua società è stata quella di individuare il vicepresidente del comitato regionale.
La "spaccatura" che i dirigenti dell’Aquila Rugby hanno tanto voluto evitare era già stata creata nello scorso luglio, quando le società che hanno dato vita alla cordata a favore di Trombetta si sono riunite costituendo quello che è stato definito da loro stessi "il fronte anti aquilano", senza invitare a partecipare nessuna delle società di L'Aquila, ad eccezione del Cus.
Aggiungo che se non fosse stato per il sottoscritto, presente presso la segreteria del Comitato abruzzese, che controllando la documentazione necessaria alla proposizione delle candidature e riscontrando la mancanza di alcuni documenti necessari, ha consentito ai candidati dell'Aquila Rugby di integrarla in tempo utile costoro (Marco Molina e Massimiliano Placidi) neanche sarebbero risultati effettivamente candidati.
Mi permetto altresì di evidenzaire la circostanza (mero dato aritmetico) per cui il candidato dell'Aquila Rugby sarebbe stato eletto a prescindere dalla posizione tenuta dalla società in relazione alle votazioni per l'elezione del presidente.
Mi chiedo infine quali sono gli interessi (”devo gestire una società e devo guardare agli interessi della stessa”) della società L'Aquila Rugby connessi all'elezione del presidente Trombetta.
Esprimo infine rammarico per questa ennesima levata di scudi a difesa di una posizione che personalmente trovo incomprensibile e per l'ennesima giustificazione di una scelta che ritengo essere controproducente per il movimento ma in particolare per l'immagine e la reputazione di una società cui sono comunque legato sentimentalmente, se non altro quale tifoso.

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