Amatori Rugby Toscana portano lo sport in carcere

SAN VINCENZO. Altro tassello nel percorso di recupero sociale fondato, attraverso la pratica del rugby, dalla società Amatori Rugby Toscana, fondata nei mesi scorsi a Castagneto Carducci. Sono infatti giunti il 2 febbraio scorso alla palestra del carcere di Porto Azzurro due macchinari per eseguire gli esercizi fisici, come conferma il funzionario giuspedagogico del carcere. Due macchinari che sono stati messi a disposizione del carcere dalla palestra Physical club di San Vincenzo e dai suoi titolari Liliana Caratelli e Riccardo Bianconi. Un iter lungo, questo, ma portato a termine grazie alla sinergia tra la Fir (Federazione italiana rugby), il Comitato regionale toscano nella persona di Sebastiano Ardita e l'amministrazione comunale di San Vincenzo. A coordinare e dirigere il progetto, che fa parte del programma dal nome "La palla difettosa", è stata appunto la società Amatori Rugby Toscana, presieduta dall'imprenditore Michele Scienza, con Arienno Marconi vice presidente, Sergio Panicucci in qualità di segretario e i due consiglieri Stefano Maganzi e Bruno Deiana. "Non avendo né squadre né campo - affermano i fondatori dellAmatori Rugby Toscana - lavoreremo in tutte le situazioni di disagio sociale: carcere, integrazione, scuola, portatori di handicap. Siamo convinti che il rugby sia lo sport per eccellenza in certe situazioni". L'attuale gruppo dirigente dell'Amatori Rugby Toscana comunica che sono entrati a far parte della società altri due dirigenti: Marcello Serra, allenatore all'interno del carcere di Porto Azzurro, e Maurizio Bettini, educatore per ragazzi, e che sono in
corso contatti con Manrico Soriani, attuale allenatore della squadra di rugby nel carcere delle Sughere.Oggi 7 febbraio una delegazione dell'Amatori Rugby Toscana sarà presente alla partita Old contro Pecore nere che si terrà all'interno del carcere delle Sughere.
Paolo Federighi

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