I campi di Borgomeduna al Pn rugby Cambia la gestione della struttura comunale: via barriere e recinzioni. L’Aurora calcio del presidente Maiutto sarà ospite


PORDENONE. Pordenone Rugby padrone di Borgomeduna, con tanto di delibera della giunta comunale. Una decisione senza precedenti, ma che nella sua eccezionalità è il frutto più ovvio delle contingenze: un club rugbistico in continua crescita e uno calcistico che ha appena perso la prima squadra e che ora si ritrova a gestire due sole categorie giovanili.
Carta canta. Voto unanime e immediata eseguibilità. Non ha avuto dubbi, la giunta. Tre i motivi principali della decisione: la forte crescita del Pordenone rugby, quanto a numero di tesserati, riconoscimenti sportivi e capacità di gestione degli impianti; il fondo di 50 mila euro stanziato dalla Federazione italiana rugby per la trasformazione del campo da calcio di sfogo in un campo per gli allenamenti rugbistici (lavori cui il club sarà tenuto a provvedere); la rinuncia al campionato senior da parte dell’Aurora calcio, che – si diceva – ora ha solo due squadre giovanili (esordienti e piccoli amici). Questo, in sostanza, sta a monte della delibera, che ora affida al Pordenone rugby la gestione dell’intero impianto di Borgomeduna, a patto che garantisca l’utilizzo dei campi necessari all’Aurora per le proprie attività.
Coesistenza. Niente fusione, comunque, per il momento. Rugby e calcio andranno avanti separati; il secondo per giunta con un nuovo direttivo, ora presieduto da Francesco Maiutto, che ha preso il posto di Elio Multari, divenuto a sua volta presidente onorario. «Intanto facciamo un anno così, poi si vedrà» è il commento sibillino di Susy Battistella, membro del direttivo dell’Aurora e prima, nel fronte granata, tra i favorevoli all’unificazione in nel “rugby-football club”. Un’ipotesi alla quale i “cugini” della palla ovale continuano a ritenersi aperti. «Abbiamo colto un’occasione – dichiara il presidente Alberto Turrin – e siamo ben lieti di dare una mano all’Aurora. Ora spetta a noi valorizzare le strutture pubbliche che il Comune ci ha affidato, in primis coi soldi della Federazione».
Senza barriere. Divise sulla carta, Pordenone rugby e Aurora calcio agiranno tuttavia in sinergia fin da subito. La gestione unificata permetterà innanzitutto un consistente taglio alle spese per quanto riguarda materiali, lavanderia e mantenimento degli impianti. Ma l’apporto reciproco non si limiterà ad una becera, per quanto essenziale, questione economica. Emblematica, soprattutto, la decisione già presa di rimuovere le recinzioni da tutti i terreni di gioco, in pieno stile “british”. Un modo in più per rompere quelle più o meno sottese barriere di inimicizia che avevano condizionato la coesistenza delle due realtà fino alla scorsa stagione. Passi avanti in barba al passato, in un impianto in cui già da un po’ volano più palle ovali che tonde.
Stefano Crocicchia

messaggeroveneto.gelocal.it

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