STADI: IL NOSTRO RUGBY ANCORA A ROMA PASSANDO PER NAPOLI

Per il mancato test match della Nazionale a Napoli, Italia-Argentina del prossimo 23 Novembre, la colpa è di Napoli per la “mancata agibilità” dello Stadio S. Paolo, così ha detto la FIR. Non poteva del resto finire diversamente; la scorsa estate era il De Laurentis del pallone a teorizzare una Polisportiva che
rilevasse una serie di attività nella Napoli sportiva da svolgere al S.
Paolo, rugby incluso; era evidentemente una mossa politica sul cui
risultato, con l’Italia che ci si ritrova, c’era poco da scommettere già
lo scorso anno.
Resta il fatto che Italia-Argentina al San Paolo era un po’ “marketing azzoppato” per la palla ovale; il tutto giocava infatti sull’altissimo livello di argentinità calciofila della città partenopea,
città da sempre legatissima al suo eroe di tutti i tempi: Maradona.
Niente a che fare con il rugby. Il match fra i nostri Azzurri ovali
sarebbe stato costruito come una rievocazione storica della palla tonda,
dei grandi fasti della Napoli “argentina” e delle grandi gesta del
Diego Armando. Forse è meglio così come è finita.
Dopo il niet napoletano è andata come al
solito, il rugby allontanato ancora una volta dalla grande città di
turno e la FIR pronta ad esibire le due doti che maggiormente le sono
riconosciute: l’alto tasso politico e la poca fantasia.
Il match con i Pumas si giocherà a Roma,
scelta che mai come questa volta conferma le due doti di cui sopra,
siamo passati da uno Stadio, il San Paolo di Napoli, vergine al grande
rugby degli anni duemila al solito bellissimo e sfruttatissimo stadio
della Capitale, quello dove si gioca già tutto il Sei Nazioni, alla
faccia della promozione del rugby in giro per Italia.
Così la Federazione continua a far finta di non vedere mezza Italia, il 46% per l’esattezza, ma, si sa, quando si gioca di “politica” anche la scarsa fantasia diventa un ottimo alleato.
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