RUGBY E CARCERE: IN PIEMONTE SEMPRE PIU’ ISTITUTI “APRONO” ALLA PALLA OVALE
Firmato un protocollo d’intesa che fissa le linee - guida
per favorire la diffusione del gioco del rugby presso le strutture carcerarie:
i valori etici ai quali si ispira favoriscono percorsi di recupero e
reinserimento sociale.
Torino, 13 giugno 2013.
Con l’obiettivo di aiutare i detenuti
a recuperare ruolo sociale e dignità personale, l’Associazione Ovale oltre le sbarre, la Federazione
Italiana Rugby, il Comitato Regionale
Piemontese FIR e il Provveditorato
Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte hanno firmato
un Protocollo d’intesa per favorire
l’avvio di progetti d’insegnamento del
gioco del rugby presso gli Istituti penitenziari del territorio regionale del
Piemonte e della Valle d’Aosta, sperimentando un modello di riferimento
replicabile in Italia e all’estero.
In virtù delle proprie specifiche
competenze, i soggetti coinvolti - che indicano come referenti,
rispettivamente, Walter Rista, Stefano
Cantoni, Giorgio Zublena, Marco Bonfiglioli – realizzeranno laboratori didattici finalizzati all’insegnamento del rugby ai detenuti;
ogni laboratorio, coordinato da tecnici e allenatori FIR e supportato dal
personale penitenziario locale, potrà coinvolgere sino a 30 detenuti in sedute
di allenamento bisettimanali, della durata di 2 ore ciascuna.
Il modello di riferimento è l’esperienza progettuale condotta presso
il carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino:
qui, nel 2010, l’Associazione Ovale oltre le sbarre ha avviato i primi
2 moduli sperimentali coinvolgendo circa 40 detenuti in attività propedeutica
al rugby, costantemente seguiti da un tecnico abilitato FIR e assistiti da
medici e personale interno al carcere. Nel 2011, per dare continuità all’iniziativa,
è stata costituita l’Associazione
Sportiva La Drola Rugby, dotata
di uno Statuto regolamentare conforme ai regolamenti FIR, che ha costruito il
suo organico al termine di un bando di
reclutamento nazionale avviato in collaborazione con la direzione
carceraria. La squadra – composta da circa 30
detenuti di molteplici etnie - è stata iscritta al Campionato regionale piemontese di serie C, dove milita ancora
oggi. I detenuti–giocatori sono chiamati a sottoscrivere un Codice etico e comportamentale che
prevede specifici meccanismi sanzionatori in casi di violazione e a rispettare
il Programma di recupero sviluppato
in stretta collaborazione con il personale carcerario.
Il progetto è stato realizzato grazie al significativo
contributo economico erogato negli anni dalla Compagnia di San Paolo, che ha fortemente creduto nella capacità
dell’iniziativa di contribuire a migliorare
la qualità della vita in carcere e favorire un dignitoso reinserimento sociale per gli ex
detenuti.
Seguendo
le linee - guida definite dal protocollo, il cosiddetto Modello Ovale verrà a breve replicato presso le strutture
carcerarie di Alessandria, Asti, Saluzzo e Aosta; il referente progettuale (per queste sedi
e per quelle che in futuro chiederanno di aderire all’iniziativa) sarà l’Associazione Ovale oltre le sbarre, che metterà a disposizione le
necessarie competenze e metodologie di lavoro sviluppate e
sperimentate in un triennio di attività.

Ufficio
stampa
Eliana Lanza
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