Sidiki commuove il rugby L’omaggio nel big match

 
VIADANA. Ciao Boss. Ciao gigante gentile. Se mercoledì era stato il giorno dello choc e del dolore per la morte del giovane Sidiki Conde, 14 anni, di Boretto, ieri è stato il giorno della commozione. La comunità reggiano-mantovana si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo originario della Guinea, studente di scuola media e giocatore di rugby nelle file del Viadana, in una giornata che sarà difficile dimenticare.
Il tam tam tra amici, compagni di scuola e di squadra seguito alla morte del giovane Sidiki, ha portato ad organizzare, nel primo pomeriggio di ieri, una camminata per Boretto che ha visto la partecipazione di tantissime persone.
Una marcia silenziosa e triste, a partire dal Condominio San Marco di via Umberto I, dove il ragazzo abitava, fino alla scuola media Nizolio frequentata dal ragazzo (faceva parte della seconda B). Il corteo è passato pure dal luogo più doloroso, il tratto di via Saccani davanti al bar Roma, dove Sidiki si era sentito male.
Un marcia che è stata anche una testimonianza. Di affetto.
Vi hanno preso parte gli amici, i compagni di classe, i giovani giocatori dell’under 14 del Viadana accompagnati dai loro genitori e dagli allenatori. E c’era pure il papà di Sidiki, Mohamed, impiegato in un’impresa di pulizia di Viadana. Presente, nonostante tutto. E tanto emozionato alla fine da lasciarsi scappare un «Grazie a tutti. Oggi mi sento più italiano» che ha tolto il fiato a molti presenti.
Al termine della piccola manifestazione, l’androne del condominio di via Umberto I, così come l’esterno delle scuole, sono rimasti pieni di scritte e striscioni. «Non ti scorderemo mai» il senso di quasi tutti i messaggi.
E non è finita. Perché domani il saluto al 14enne assumerà la forma di un minuto di silenzio in diretta tv nazionale, quando verrà rispettato dai giocatori di Viadana e Mogliano nella semifinale di ritorno trasmessa dalla Rai.

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