Un tutt'uno che vale doppio Falconara svetta coi più piccoli e i più vecchi


Pittori e scrittori spesso soffrono la “paura del foglio bianco”, quel subdolo “horror vacui” che ti blocca all’inizio di un’opera e non sai come cominciare perché non hai idee o non sai cosa dire.
Fortunatamente per noi oggi vale il contrario, ovvero non ci bastano i fogli per dire tutto quello che vorremmo: non si tratta del resoconto di una sola partita ma di tutto quello che si lega a questa partita e fa la bellezza del rugby a Falconara.

Per la cronaca, sul nostro campo ieri ci sono state 2 bellissime vittorie, quella della “prima squadra” (per il vertice della classifica) e quella dei ragazzi dell’Under 16, mentre gli altri ragazzi dell’Under 14 erano a Pesaro a collezionare un’altra importante partecipazione a un torneo.

Ma la cronaca non dice che queste vittorie sono un tutt’uno, e quel tutt’uno sono tante persone in qualche modo legate assieme, semplicemente e felicemente.

Se ci limitiamo alle notizie di cronaca veniamo informati che i ragazzi dell’Under 16 del Falconara hanno battuto l’Ascoli (probabilmente i più forti del campionato) con il punteggio di 21 a 17… ma se andiamo oltre la notizia andiamo a scoprire che i ragazzi dell’Under 16 sono un bel gruppo che si impegna e si diverte, che si prende in giro con “i vecchi” della senior e li sostiene durante le partite.

La cronaca non ti dice neanche che “i vecchi” della senior hanno scelto apposta di anticipare l’orario della propria convocazione solo per il gusto di essere presenti almeno alla prima parte della partita dei ragazzi dell’Under 16 prima di entrare a loro volta negli spogliatoi per la loro partita.

Piccole cose semplici, che però raccontano di altre piccole cose che stanno oltre.

Tornando alla cronaca, anche la seconda partita contro la squadra ascolana per il campionato di serie C si è chiusa con la netta vittoria del Falconara per 29 a 7; nonostante il risultato ampio e meritato, non si è trattato di un match facile, sia per la robustezza degli avversari, sia per la mancanza di continuità dimostrata dal Falconara nelle varie fasi: come infatti lamentato dagli allenatori nella pausa fra i due tempi, ad ogni positiva fase di attacco e ad ogni meta realizzata seguiva una colpevole fase di rilassamento che rischiava di aprire possibilità al gioco dell’Ascoli.

Falconara è riuscita a contrastare con efficacia gli avversari prevalendo proprio su quello che era il loro punto di forza, ovvero la pesantezza e la spinta della loro mischia che infatti è riuscita a sfondare in una sola occasione portando a casa l’unica meta realizzata dall’Ascoli (grazie a un pilone veloce come un comodino e senza numero sulla maglia!).
La strategia di impegnare ripetutamente il pacchetto di mischia con ripartenze continuate e punti di incontro sullo stretto si è rivelata azzeccata e ha portato 4 delle 5 mete dei granchi; probabilmente con una minor insistenza sul gioco di mischia e qualche apertura in più sul largo anche i trequarti avrebbero forse prodotto di più rispetto alla meta siglata dall’ala Marco Rosi.

Al di là di queste valutazioni (che sono ovviamente facili da farsi il giorno dopo ma difficilissime mentre sei in partita) il tabellino della partita fa notare che l’età media delle mete falconaresi si aggira sui 40 anni (i 3 nonni Scarfato, Ricci e Rosi); da evidenziare anche le capacità paragnostiche di “Pupetto” Giacona che con un solo placcaggio dei suoi ha inibito psicologicamente il 2° centro avversario per tutto il resto della partita, e le doti espressive di capitan “Regì” che con una magistrale finta di sopracciglio ha sbaragliato metà della difesa ascolana aprendo il varco per la meta di “Mico” Ricci.

La festa falconarese è stata rovinata solo dalle folate di vento gelido che hanno imperversato per tutta la partita e soprattutto sul finale, quando una raffica più violenta ha fatto perdere il controllo a un corpo contundente ascolano che ha colpito pesantemente lo zigomo del piccolo “Michelino” Montanari, mentre una successiva raffica provocava una improvvisa irritazione agli occhi dell’allenatore Fagioli con conseguente incontrollabile lacrimazione.

Anche l’applauso finale al contrario fatto dai giocatori verso il pubblico (che ravviva costantemente e ostinatamente la squadra nonostante il freddo, il fango, la mancanza di posti per sedersi e tutto il resto) fa parte di quel “tutt’uno” che vogliamo continui a essere l’identità del Rugby Falconara.
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Risultato (punti): Falconara Rugby 29 (5) – Amatori Rugby Ascoli 7 (0)
Mete (trasformazioni): 6° Giovanni Scarfato (n.t.), 12° Ascoli (+ trasf.), 22° Giovanni Scarfato? (n.t.), 40° Marco Rosi, 41° Michele Ricci (Francesco Bianconi), 80° Giovanni Scarfato (Francesco Bianconi)

In campo e in panca:
Giovanni Scarfato, Santosh Brutti, Kouame Kouassi Aubin (Simone Posanzini), Michele Ricci (Michele Montanari), Ivan Brunelli (Gabriele Simonetti), Matteo Astolfi, Diego Lanari (Simone Spadini), Claudio Regini, Mariano Fagioli (Alessandro Latini), Emanuele Cammisa, Nicola Giacona, Franco Mazzarini, Daniele Ferretti (Andrea Mangialardo), Marco Rosi (Simone Del Latte), Francesco Bianconi, Matteo Marinelli (all.)

Premio speciale “Bontà di papà”:
Marco Rosi che ha fatto meta per la figlia neonata entro 5 minuti dalla esplicita richiesta fattagli dalla panchina.

Menzione d'onore:
Peppe Del Latte finalmente di nuovo sul campo anche se senza tacchetti.

Menzione di disonore:
Fanelli che nei giorni scorsi ha provato a corrompermi richiedendomi 5000 euri per l'utilizzo delle sue frasi celebri.

Biba

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