Caserta, Maria Paola «pioniera» del rugby passata dall'anoressia al suicidio

 
di Francesco G. Esposito
Non le è bastato coltivare un sogno sportivo, quello di diffondere il rugby nella sua città, per sconfiggere quel mal di vivere che l’aveva portata prima a rifiutare il cibo, e a cadere in depressione, poi.

Maria Paola, la «pioniera» del rugby a Santa Maria Capua Vetere, che aveva convinto tante ragazze ad avvicinarsi a questo sport, non ha retto al mal di vivere che covava dentro di sé. Avvolta nella spirale dell'anoressia che l’ha portata a gettare la spugna, per sempre.

Poche parole su un biglietto trovato nella casa di famiglia a San Tammaro dalla zia stamattina, che era passata per vedere se avesse bisogno di qualcosa: «Vi voglio bene, perdonatemi». Poi una corda e l’addio alla vita. Poco prima di mezzogiorno, la corsa vana in ospedale a Santa Maria Capua Vetere. Per Maria Paola, 18 anni compiuti da un paio di mesi, non c’è più nulla da fare.

Complice facebook, la notizia si è diffusa nel pomeriggio, con amici e parenti a dividersi tra messaggi di cordoglio sul suo profilo e visite al Melorio, dove è ancora il corpo della ragazza. In ospedale, dal pomeriggio, stanno arrivando anche diverse compagne di liceo (frequentava l’ultimo anno del classico al Nevio) e le compagne della squadra di rugby di Santa Maria, con le quali aveva giocato fino alla fine della scorsa stagione arrivando anche a disputare le finali nazionali del «Girone Elite» di rugby femminile.

In queste ore il presidente del «Rugby Clan» - la squadra maschile di Santa Maria Capua Vetere che milita in serie C - si sta attivando con la federazione per annullare la partita di domenica prossima.

Commenti

Post popolari in questo blog

Rugby e Inglese in Irlanda e Inghilterra col metodo "Play Rugby and learn English" Estate 2015

Micro Bikini e rugby per Jennifer Nicole Lee