Falconara vince sul Macerata e sulle proprie difficoltà.

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Domenica al Parco del Cormorano è stata girata la nuova versione del famoso spot televisivo delle lotterie nazionali: l'ormai inflazionato slogan “Ti piace vincere facile?” è stato ri-attualizzato nel più meritato “Ti piace vincere difficile?” considerato che nella partita di vertice classifica i granchi falconaresi hanno dovuto fare doppia fatica per sconfiggere il Macerata dovendo lottare anche contro le difficoltà scaturite dai propri errori per tutti gli 80 minuti di gioco.
L'andamento di tutta la partita è stato fortemente condizionato da diverse lacune nella conduzione della strategia di gara da parte dei giocatori del Falconara, con la tenuta del risultato a rischio fino all'ultimo minuto: la squadra di casa è stata poco incisiva nel fermare sul nascere la formazione delle maul avversarie (vero punto di forza dei coriacei maceratesi), andando a complicarsi la vita lasciando troppa libertà all'efficacia dei loro “carretti” e alla loro capacità di avanzamento col pacchetto di mischia.
Particolarmente difficile e tesa l'ultima frazione di gioco del secondo tempo, con il Falconara caparbio nel contrastare sia il freddo che l'inferiorità numerica dovuta all'espulsione della terza linea-centro scaturita dal clima di nervosismo agonistico tipico dei finali di partite importanti come questa: col sostegno davvero generoso degli spettatori infreddoliti a bordo campo (calorosamente aizzati dal capitano ultrà “Mother Noce” e dal suo fido vice “Lord Fanelli”) i granchi sono riusciti a chiudere sul 22 a 15, conservando una felice imbattibilità a cui forse è meglio non pensare per meglio difenderla e cercare di prolungarla.

La partita è cominciata sotto la guida del Falconara, che riusciva a tenere il possesso del pallone in offensiva nel campo avversario per un buon quarto d'ora: i primi fuochi si sono visti già a pochi minuti dall'inizio, con una sontuosa sfiammata di Boris che portava in meta gli sviluppi di una touche ben giocata.
Poi però i falconaresi iniziavano a dimenticarsi che non si può concedere agli avversari di fare quello che sanno fare, e la meta avversaria arrivava puntuale dopo varie fasi di mischia portata sui 5 metri appunto da una maul avanzante.
Falconara cercava subito di riprendersi la conduzione del gioco e reagiva con Nicola Giacona placcato a pochi metri dalla meta (dopo essere stato servito da Claudio Regini che aveva recuperato abilmente un pallone perso da Macerata), con Giacomo Bianconi che guadagnava 3 punti piazzando un calcio di punizione fra i pali, e con Fanelli che al 22° dichiarava “psicologicamente mi sono sentito d'aver fatto un bel lavoro” (anche se purtroppo nessuno sa di quale argomento stesse disquisendo) e al 30° lamentava “ho problemi di circolazione al naso”.
Il pressing della mischia di Macerata continuava quindi a farsi sentire fino alla realizzazione della seconda meta segnata appunto con modalità analoghe alla prima, con Falconara di nuovo incapace ad abbattere la maul avversaria.
Di nuovo Falconara cerca la reazione e di nuovo la trova su un pallone rubato da Santosh Brutti che procura una punizione veloce utile a lanciare una delle tipiche perentorie e inarrestabili sgroppate di Francesco Bianconi che si gode il tuffo in meta dividendosi i meritati applausi del pubblico con il fratello Giacomo che realizza il successivo calcio di trasformazione.
Proprio sullo scadere del primo tempo Falconara cede però ancora una volta al consueto “carretto” maceratese formatosi su una touche e subisce la meta che porta all'intervallo sul 15 pari.
Evidentemente, le osservazioni portate dagli allenatori Fagioli e Marinelli alla squadra durante la pausa vengono ben recepite dai giocatori di Falconara che nel secondo tempo riescono a contenere il Macerata e a non concedergli occasioni per impostare le proprie manovre; forse anche a causa del clima gelido e ventoso e del campo pesante, la seconda metà di gioco presenta meno episodi utili e il risultato viene finalmente sbloccato al 65° da una bella incursione di Claudio Regini che torna efficacemente alla meta da capitano e dalla trasformazione di Giacomo Bianconi per quello che sarà il definitivo 22 a 15.
Nei minuti attorno a questo episodio risolutivo possiamo annotare altri accadimenti rilevanti:
  • Al 45° e al 58° minuto Marco Rosi si distingue per un paio di corse che riportano ogni volta la squadra in avanti di circa 30 metri dopo ottime ricezioni al volo dei palloni calciati indietro dagli avversari.
  • Al 46° Fanelli riconquista la sua posizione a bordo campo impugnando saldamente un bicchiere di brulè.
  • Al 54° brivido fra il pubblico per un calcio diretto in touche che lambisce pericolosissimamente il tettuccio della macchina di Fanelli.
  • Al 58° nuovo e più intenso brivido fra il pubblico per un altro pallone violentemente calciato in touche in direzione esatta della postazione di Fanelli che, con sommo gesto di coraggio, sgattaiola furtivamente e si rifugia acquattandosi alle spalle del noto meccanico Mondo il quale scherma il colpo e salva “Lord sconiglia Fanelli”.
  • Al 71° Fanelli esprime tutta la sua ammirazione per la potenza di tono e volume di un incitamento alla squadra del presidente Bianconi ammettendo “a me salterebbe il ponte se facessi un urlo del genere” (traduzione dall'originale in dialetto).

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Risultato (punti): Falconara Rugby 22 (4) – Macerata Rugby 15 (1)
Mete (trasformazioni): 8° Kouame Kouassi Aubin, 19° meta Macerata, 33° meta Macerata, 36° Francesco Bianconi (Giacomo Bianconi), 40° meta Macerata, 65° Claudio Regini (Giacomo Bianconi).
Calci piazzati: 21° Giacomo Bianconi
Sanzioni: 75° Diego Lanari (temporanea)

In campo e in panca:
Giovanni Scarfato, Brutti Santosh, Roberto Refi (Michele Ricci – Simone Spadini), Ivan Brunelli (Matteo Astolfi), Claudio Regini, Kouame Kouassi Aubin, Luca Loccioni (Michele Montanari), Diego Lanari, Alessandro Latini, Giacomo Bianconi, Simone Gambelli, Nicola Giacona, Simone Del Latte (Daniele Ferretti), Marco Rosi, Francesco Bianconi, Steven Petrelli (a.d.), Franco Mazzarini (a.d.), Mariano Fagioli (all.), Matteo Marinelli (all.).

Biba

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