Grido d'allarme del San Gregorio Rugby: "Senza aiuti ritiriamo la squadra"


san gregorio rugby
14 novembre 2012 -  Un grido d’allarme, forte e chiaro. A lanciarlo sono i vertici societari del San Gregorio Catania Rugby, che – oggi – non riesce più, esclusivamente con le proprie forze, a sostenere i costi della stagione della prima squadra, partecipante al campionato A1.
“Sotto il profilo finanziario la nostra situazione è difficile  – dice Rudy Valastro, presidente del club verdeblu – le spese sono divenute insostenibili senza alcun aiuto esterno né dalle istituzioni né dagli eventuali sponsor. Rischiamo seriamente di dover ritirare la squadra se da qui a due settimane, ovvero entro il 25 novembre prossimo, non otterremo risposte positive. Personalmente lancio un appello a tutti coloro i quali volessero sposare la causa San Gregorio, per non arrivare alla drastica soluzione di dover abbandonare il panorama rugbistico nazionale. Qualora si arrivasse a tanto proseguiremo il nostro cammino esclusivamente col settore giovanile su cui puntiamo ormai da anni”.
La società etnea si sente – e si è vista – abbandonata da tutti: dagli enti istituzionali che non sovvenzionano più in alcun modo le spese pesanti e costanti del club; dalla Regione Siciliana che non ha sbloccato ancora i contributi della passata stagione con conseguente agonia finanziaria del sodalizio verdeblù; così come gli sponsor e l’imprenditoria locale hanno voltato le spalle alla bontà del progetto San Gregorio, soprattutto dell’ultimo quinquennio. Una situazione economico-finanziaria che si è fatta insostenibile per il club catanese, che si vede costretto – oggi – ha rivedere gioco forza i propri programmi e paventare qualsiasi drastica soluzione per non venire meno agli impegni già assunti.
Il rischio di dover ritirare la prima squadra, ultima con -4 punti, dal torneo di A1 è concreto. Ecco perché oggi i massimi dirigenti verdeblù lanciano un appello accorato alle istituzioni ed agli imprenditori, ancora disposti ad investire su uno sport sano come il rugby – peraltro ad alti livelli -, per evitare il baratro, ovvero di sparire dal panorama sportivo nazionale dopo i grandi traguardi raggiunti in questi anni, sino al raggiungimento dell’Eccellenza nella scorsa stagione. In sintesi, il San Gregorio non vuol fare la fine, ad esempio, della Pallavolo Catania che, dopo aver sfiorato la Serie A1 alcuni anni fa, è stata costretta sempre per motivi economici a chiudere i battenti. “In otto anni, senza aiuti economici esterni ma esclusivamente con le nostre forze, diversamente da quanto accade ad esempio ad altre realtà del rugby nostrano – afferma il vicepresidente etneo Rosario Torrisi- abbiamo raggiunto livelli impensabili, sino all’approdo in Eccellenza. Siamo stati capaci di costruire una portentosa scalata ai vertici della palla ovale nazionale, peraltro meritando sul campo. Oggi ci troviamo costretti a questa situazione per l’ottusità in primis delle istituzioni locali. Attendiamo un segnale importante per poter proseguire il nostro cammino nel rugby che conta”.

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