Rugby, tra disfatta nel Sei Nazioni e i nostri giovani “pigri e obesi”

Luca Cirimbilla È arrivato l’undicesimo cucchiaio di legno per l’Italia nel diciassettesimo Sei Nazioni a cui ha partecipato: sono tante le cause della disfatta e di certo non coinvolgono solo la diffusione del rugby in Italia. In sedici anni – ovvero da quando l’Italia è stata invitata a entrare nel prestigioso torneo europeo che prima si chiamava Cinque nazioni (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda e Francia) – si potevano compiere importanti investimenti che avrebbero consentito di raccogliere i frutti nel tempo. Solo per fare un esempio, sarebbe stato opportuno inviare all’estero un buon numero di giovani tecnici, meglio ancora se ex giocatori nazionali, per imparare le metodologie di insegnamento in Paesi in cui si respira la palla ovale già a scuola. Certamente questi tecnici avrebbero notato che la prima differenza è nelle ore dedicate all’attività dell’Educazione fisica negli istiuti o nei college. Non è un caso che in Europa – secondo gli ultimi dat...