Ecco perche' i miei bambini giocano a Rugby.....
Pillole di Pediatria
Perché
giocare a rugby?
a cura del Dott.Marco Cappa
Dipartimento
di Medicina Pediatrica – Endocrinologia API B
Perché giocare a Rugby?
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Appena un bambino vede una palla, in genere non la
prende a calci, ma la esplora con le mani la osserva e la lancia con le mani.
È naturale che poi impari a correre con la palla in
mano. Già questa osservazione fa capire perché l’inventore del Rugby William
Webb Ellis, durante una partita di Football prese la palla con le mani e
corse fino a portarla oltre la linea di porta. Ciò avveniva nel 1823 nella
scuola della cittadina di Rugby e quel gesto spontaneo ha innescato il mondo
del rugby che oltre ad essere uno sport è una filosofia di vita.
Per un bambino di 6-7 anni che cosa c’è di più bello
che avere la possibilità di correre con la palla in mano, “acchiappare”
quello che ha la palla e rotolarsi per terra.
Il Rugby è libertà , scuola di vita e disciplina.
Da un punto di vista medico sportivo è un classico
sport aerobico anaerobico alternato, cioè è necessaria resistenza e nel
contempo velocità .
Ma diversamente ad altri sport i ruoli determinano un
impegno diverso, infatti gli “avanti” devono anche avere qualità di potenza
pura, mentre i tre quarti (gli attaccanti) devono avere nel loro bagaglio tecnico
oltre a capacità di forza esplosiva “velocità ” anche notevole “destrezza”.
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È pericoloso giocare a Rugby?
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Il Rugby è uno sport di contatto, e come tale un
bambino che effettua tale sport sicuramente si abitua a ricevere e dare
colpi.
Proprio l’abitudine al contatto fisico che permette ai
giovani che praticano questo sport di evitare traumi, e nel contempo a
rispettare l’avversario.
Il contatto è ammesso soltanto per chi ha la palla in
mano e pertanto ci si aspetta il placcaggio ed è prevedibile che possa cadere
con la palla in mano.
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Tutti possono giocare a Rugby?
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Si, dato che c’è notevole differenza fra i ruoli,
contrariamente a quello che si pensa un bambino non eccessivamente grande può
giocare tranquillamente, svilupperà quelle che sono le capacità per risolvere
il “problema” statura e peso.
Ci sono esempi anche a livello internazionale che
mostrano come un classico “mingherlino” può giocare contro i
sovradimensionati “avanti”. Vediamo ad esempio come nel 6 Nazioni giocatori
come il mediano di mischia irlandese Peter Stringer o l’italo-argentino
Ramiro Pez riescano ad emergere nonostante abbiano un fisico da comune
mortale.
Naturalmente non ci sono impedimenti diversi dagli
altri sport di squadra, e le limitazioni sono le stesse per quanto riguarda
calcio, basket e volley.
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Quando iniziare a giocare?
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Il minirugby è da anni introdotto in Italia e già da
un’età di 7-8 anni è possibile praticarlo, naturalmente le regole sono
diverse e nelle prime fasi la pratica del rugby equivale a momenti ludici con
delle regole molto semplici.
Il bambino che gioca a Rugby impara a correre con la
palla, a fermare l’avversario che è portatore di palla e a superare la linea
di meta.
Acquisisce quindi le modalità per una corretta corsa ed
un corretto modo di cadere se placcato e comincia ad acquisire capacità di
destrezza per evitare di essere bloccato dall’avversario. Inoltre comincia ad
acquisire il concetto di disciplina in campo dove non si deve mai protestare
ne reagire e imparare a controllare le reazioni.
Con il minirugby inizia una vera e propria scuola di
vita.
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Quale impegno fisico deve sostenere un giovane che
pratica il rugby?
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L’impegno cardiovascolare è identico a quello
degl’altri sport di squadra, la differenza è legata all’abitudine al contatto
fisico, indubbiamente il piccolo atleta deve essere in buone condizioni
generali e soprattutto deve avere un’integrità dell’apparato muscolo tendineo
ed osteoarticolare, naturalmente gli impegni di tale apparato sono diversi a
seconda dell’età del praticante, ovviamente il bambino più piccolo incontrerÃ
pari età e l’impatto sarà proporzionato. La preparazione fisica del giovane
atleta deve essere impostata, come tutti gli sport di squadra ad impegnare
l’apparato cardiovascolare, l’apparto osteoarticolare e muscolo-tendineo. Il
bambino che pratica rugby deve essere in grado di correre, spingere, saltare,
e deve avere una buona destrezza per scartare gli avversari.
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